si sviluppa intorno al XIII e il XIV,  non essenziale all interno delle cattedrali siccome le pareti interne sono occupate da grandi vetrate, e la necessita di decorare pareti diventa quindi sempre più marginale.

Infatti la pittura trova spazio su miniature, pittura su tavola e pittura su vetro, nata in seguito alle tecnologie che all’ epoca non permettevano la possibilità di creare grandi lastre di vetro, e per questo si pensa di utilizzare pezzi di vetro più piccoli che uniti formavano delle immagine, i vari pezzi di vetro erano uniti da delle legature di piombo con una forma ad H

 

La pittura gotica in italia

Come l’ adesione alle tecniche costruttive gotiche anche la pittura si è sviluppata da paese a paese in maniera differente.

In Francia, Germania e Paesi bassi prevale la pitura su vetro invece in Italia, non essendo mai tanto grandi le vatrate delle chiese si continua ad utilizzare l’ affresco e il mosaico che si sviluppa nei due secoli più importnti per l ‘arte gotica italiana, nel duecento e trecento, dove viene anche molto utilizzate le tavole dipinte dove nasce una nuova decorazione chiamata fondo oro, dove venivano utilizzate delle foglie d’ oro, ovvero dei sottilissimi veli fatti di oro, particolare utilizzo si può notare sulla tavola di Bonaventura Berlinghieri con San Francesco e Storie della sua vita realizzata nel 1235 unica opera datata e firmata è costudita nella chiesa di San Francesco.

La tavola di forma cuspidata rappresenta al centro la figura di San Francesco il quale viene raffigurato in maniera rigida, il quale è raffigurato al centro di scene che rappresentano i momenti più importanti della sua vita disposte tre a tre lateralmente

 

Coppo di Marcovaldo

È uno dei maestri più rappresentativi della pittura toscana, nato a Firenze intorno al 1225 e scomparso nel 1280, nelle sue opere possiamo trovare la cupola del battistero fiorentino di San Giovanni, la Madonna con il Bambino dipinta durante la prigionia nel 1261 per la Basilica senese di Santa Maria dei Servi. La grande vergine raffigurata campeggia solitaria, seduta su un trono dalla spalliera bombata, a forma di lira secondo il gusto orientale, sono presenti anche delle innovazioni tecniche come per esempio il fatto che il bambino gesù non è più raffigurato in maniera frontale ma in atto di rivolgersi alla madre.

La formazione di Cimbue è ancora fortemente legata alla tradizione bizantina che, almeno in Italia, continuava a rappresentare il principale punto di riferimeto artistico e culturale.

 

 

Crocifisso di San domenico

Si trova nella Chiesa di San Domenico ad Arezzo ed è la prima opera attribuita con certezza a Cimabue, si tratta di una croce dipinta di notevoli dimensioni che però raffigura ancora il Christus patiens ( quindi il Cristo morto), il cristo non pende dalla croce ma sembra quasi volersene distaccare,  il disegno è estremamente nitido e incisivo nei colori, il materiale utilizzato per la croce è il pioppo.

Il ventre schematicamente tripartito, la preziosità delle dorature del perizoma e gli occhi a “S” sono indizi di come molte caratteristiche della cultura raffigurativa romanico-bizantina siano ancora ben presenti e radicate.