Prima di salire al trono, Tito fu un abile e stimato generale che si distinse per la repressione della ribellione in Guinea nel 70 d.C., durante il quale venne distrutto il secondo tempio di Gerusalemme. Fu considerato buon imperatore dagli storici contemporanei , gli storici dell’ epoca lo ricordano come un uomo sfuggente, di cui restano poche informazioni personali nonostante i quindi anni del suo regno. Pinio il Giovane scrive che era sempre alla ricerca di isolamento senza però mai uscire dalla solitudine . inoltre viene molto ricordata la sua alta statura bellezza e le guance spesso arrossate riflessivo e dotato di spirito , sembra aver amato la cultura e le tradizioni greche, citava volentieri Omero  ; è noto per il suo programma di opere pubbliche a Roma e per la sua generosità nel soccorrere la popolazione da 2 eventi catastrofici: L’ ERUZIONE DEL VISUVIO nel 79 d.C. e l’ incendio a Roma nell’ 80 d.C.la definizione che lo storico gli diede fu “DELIZIA DEL GENERE UMANO”. Tito apparteneva alla Gens Flavia, insieme a suo padre Vespasiano e suo fratello Domiziano; apparteneva a quella nobiltà italica che, nel I secolo, si stava sostituendo alla più antica aristocrazia romana, indebolita a causa delle molteplici guerre civili combattute sempre nel I secolo d.C. Tra il 58 e il 60  fu prima militare in Germania, poi in Britannia, probabilmente in occasione del trasferimento sull’ isola di un contigente a seguito della rivolta di Budicca; attorno al 63, fece ritorno a Roma per raggiungere la carica di questore e sposo  Tertulla, che morì nel 65 e si risposò con Furnilla, da cui ebbe una figlia, ma dalla quale divorziò. Quando non abitava a Roma, Domiziano amava risiedere sia nella monumentale villa che si fece costruire sui Colli Albani  e qulla nei laghi di Albano e Nemi.

Durante il suo regno, continuarono le distribuzioni di grano gratuitamnte alla popolazione Romana.

Ricordiamo Tito anche perché ha contribuito allo sviluppo di opere pubbliche in quanto completo la costruzione del Colosseo, voluto dal padre, e fece costruire delle terme, a lui intitolate, la quale si trovava nella Domus Aurea

La sorte di Domiziano fu segnata quando gli uomini a lui più vicino lo tradirono, Stefano fece finta di essersi ferito ad un braccio, questi nascondeva nelle bende un pugnale. Il falso messaggio rivelava a Domiziano l’ esistenza di una congiura ai suoi danni. Mentre l’ imperatore leggeva, Stefano lo colpì all’ inguine: malgrado la ferita, Domiziano reagì con grande energia, gettandosi su Stefano, ma intervennero altri congiurati i quali lo finirono con altre sette pugnalate. Richiamati dal tumulto, intervennero dei pretoriani ignari della congiura, che uccisero Stefano. Suo successore fu Nerva ordinando la distruzione delle sue statue e la cancellazione del suo nome da ogni iscrizione.